Gli impianti elettrici per piscine e fontane devono presentare ulteriori misure di sicurezza rispetto a quelli per abitazioni e locali commerciali, in quanto in presenza d’acqua si verifica una notevole riduzione di resistenza del corpo a contatto con quello con potenziale di terra. Le piscine e le fontane sono disciplinate dalla Norma CEI 64-8 Sezione 702 che regolamenta anche quelle non accessibili o non raggiungibili senza l’ausilio di scale o simili; anche queste possono essere raggiunte e occupate illecitamente da persone e necessitano quindi delle stesse precauzioni. La sezione 702 esclude le piscine prefabbricate, i bacini naturali, i laghi, le aree costiere o simili, salvo fatto per quelle aree progettate esplicitamente per uso piscina.
Sono stati elaborati criteri per suddividere queste aree in tre categorie o zone, che vengono utilizzate per definire i limiti nella normativa sopra citata. La zona 0 e la zona 1 interessano piscine e fontane, mentre la zona 3 interessa solo le piscine.
Nelle piscine la zona 0 si identifica nel volume interno alla vasca contenente l’acqua, al volume interno del relativo pediluvio, alle nicchie sulle pareti e nel pavimento che sono accessibili agli utilizzatori della piscina.
La zona 1 identifica il volume in verticale situato intorno al bordo della vasca a partire dalla quota del pavimento o dalla superficie su cui sostano le persone, fino ai 2 metri intorno al bordo per dimensione orizzontale verso l’esterno e fino ai 2,5 metri per dimensione verticale verso l’alto. In caso la piscina presenti postazioni per tuffi, trampolini, blocchi di partenza e scivoli, l’estensione in orizzontale per questi volumi è di 1,5 metri verso l’esterno e sempre di 2,5 metri in verticale verso l’alto. Al di fuori della zona 1 comincia subito la zona 2, che si estende orizzontalmente per 1,5 metri verso l’esterno e per 2,5 metri verticalmente, verso l’alto. Come già detto la zona 2 non esiste per le fontane.
Questa suddivisione in zone discrimina i sistemi di protezione e i componenti che possono essere installati, per la riduzione ottimale dei rischi. Questi limiti possono subire variazioni in presenza di ripari o barriere, ad esempio i limiti della zona 1 e 2 possono essere ridotti mediante barriere di altezza minima di 2,5 m che vanno ad azzerare l’estensione per le due zone.
Entro i limiti della zona 0 e 1 si possono utilizzare sistemi di protezione solo per mezzo di circuiti SELV a tensione nominale non superiore a 12 V in corrente alternata o 30 V in corrente continua, con sorgente di sicurezza installata al di fuori della zona 0 o 1, quindi a partire dalla zona 2 con circuito protetto da dispositivo di protezione con differenziale nominale non superiore ai 30 mA.
Gli apparecchi previsti per l’impiego all’interno delle vasche che debbano funzionare solo quando nelle vasche non sono presenti persone, devono essere alimentati da circuiti protetti tramite:
- SELV (bassissima tensione di sicurezza) con sorgente installata al di fuori dalle 3 zone, oppure installata in zona 2 con circuito protetto da dispositivo di protezione con differenziale nominale non superiore ai 30 mA;
- interruzione automatica dell’alimentazione, con circuito protetto da dispositivo di protezione con differenziale nominale non superiore ai 30 mA;
- separazione elettrica, con alimentazione di un solo apparecchio utilizzatore e sorgente di alimentazione installata fuori dalle 3 zone, oppure installata in zona 2 con circuito protetto da dispositivo di protezione con differenziale nominale non superiore ai 30 mA.
Prese e spine che alimentano gli apparecchi sopra menzionati dovranno essere segnalati per avvisare gli utenti che questi siano utilizzati solo quando la vasca non è occupata. Devono essere realizzati tutti i collegamenti equipotenziali, più quelli supplementari in cui le masse estranee delle tre zone verranno collegate ad un nodo equipotenziale.
I locali tecnici, che ospitano le pompe e apparecchiature affini, devono essere protetti da uno dei seguenti sistemi di protezione:
- SELV massimo 12V in corrente alternata oppure 30V in corrente continua, con sorgente installata fuori dalla zona 0 e 1;
- separazione elettrica, pompa collegata al bacino della piscina solo mediante tubazione isolante, locale tecnico accessibile solo tramite chiave o attrezzo e utilizzo esclusivo di apparecchiature con grado di protezione IP5X;
- interruzione automatica, pompa collegata al bacino della piscina solo mediante tubazione isolante, locale tecnico accessibile solo tramite chiave o attrezzo, utilizzo esclusivo di apparecchiature con grado di protezione IP5X, collegamento equipotenziale e collegamento di tutti gli apparecchi tramite dispositivo differenziale non superiore a 30 mA.
Le fontane
Come già detto non esiste zona 2 per le fontane, e per la zona 0 e 1 valgono le stesse prescrizioni elencate per le piscine. La zona 0 nelle fontane comprende anche i volumi al di sotto delle cascate e dei getti d’acqua, e la zona 1 si sviluppa esternamente alla zona 0 per 2 metri in orizzontale e 2,5 metri in verticale.
Se la fontana è dotata di superfici calpestabili quotate sopra il piano stradale, la zona 1 si estende in orizzontale per 1,5 metri da queste piattaforme. Gli apparecchi di illuminazione devono essere a posa fissa e conformi alla Norma CEI EN 60598-2-18, le pompe invece alla Norma CEI EN 60335-2-41. Queste apparecchiature devono essere alimentate da cavi idonei all’immersione continua in acqua, conformi alla Norma CEI 20-19/16.
I cavi in zona 0 devono essere installati quanto più lontano possibile dalla vasca e devono collegarsi agli apparecchi col percorso più breve possibile. I componenti devono avere un grado di protezione minimo IPX8 per la zona 0 e IPX5 per la zona 1 e devono essere adeguatamente protetti contro gli urti per mezzo di griglie, vetri o involucri di altro genere, che possano essere rimossi solo con l’ausilio di attrezzi.
Nelle zone 0 e 1 non devono essere presenti cassette di giunzione e di derivazione a meno che non contengano circuiti SELV, in quel caso possono essere installati in zona 1.
Utilizzando circuiti SELV le parti attive devono essere protette contro i contatti diretti tramite barriere o involucri che abbiano almeno grado di protezione IPXXB oppure con un isolamento continuo in grado di sopportare una tensione di prova di 500 V per 1 minuto.